Per i primi 30 anni della sua vita, Gesù era noioso.
Lui era un falegname sconosciuto che non stava facendo “grandi” cose per Dio. Lui lavorava insieme a suo papà, usando le sue mani per formare, limare e rifinire pezzi di legno. Lui tranquillamente studiava le scritture, e cresceva in statura davanti a Dio e gli uomini. Lui non aveva un ministerio pubblico. Lui non scriveva libri, non faceva un tour di conferenze, non adottò un bambino, non dava via il 75 % del suo stipendio e non andava a fare vari viaggi missionari. Lui amava il Signore con tutto il suo cuore, onorava suo padre e sua madre, e silenziosamente faceva il suo lavoro.
Gesù stava sciupando la sua vita? Assolutamente no.
Lui stava facendo esattamente cosa Dio lo aveva chiamato a fare. Mentre le sue mani lavoravano sulle assi ruvide di legno, lui stava silenziosamente ottenendo la nostra salvezza. Gesù, il modesto carpentiere, il costruttore di mobili, era totalmente radicale.
E per 30 anni visse silenziosamente.
Tu non devi lasciare casa tua per essere pazzo ed infuocato per il Signore.
Gesù trascorse i suoi primi 30 anni semplicemente lavorando ed ubbidendo. Questo mi dice che è possibile essere radicale cambiando pannolini, o creando fogli di lavoro, o spalando la neve, o facendo qualsiasi incarico banale a cui sei stato chiamato.
Per il cristiano, non c’è nessuna cosa che può essere considerato lavoro insignificante.
Essere radicali per Gesù vuol dire ubbidire Gesù, amare Gesù e proclamare Gesù ovunque noi siamo, sia che siamo nel campo missionario in Cambogia o in una linea di montaggio nella fabbrica dietro casa.
Stephen Altrooge (traduzione di Dan Wiens)